Un paesaggio fuori dallo spazio e dal tempo.
Surreale, lunare, irreale, etereo, illusorio.
Un’autentica bellezza da visitare, non accorgendoti del tempo che scorre, un luogo mi-stico, magico, per me un’autentica poesia.
La foresta pietrificata si trova nella zona costiera di Agios Nikolaos, non distante dall’isola di Elafonissos, inclusa nell'Atlante dei monumenti geologici dell'Egeo, sostiene fortemente un posto nella rete di Geoparchi più importanti in Europa. Dispersioni geologiche, terremoti e l'attività vulcanica hanno portato la fossilizzazione della paleoflora della regione, milioni di anni prima della nostra era. La materia organica di alberi, piante e molluschi, è stata sostituita molecola per molecola dalla soluzione di silicio e di calcio in un paziente processo che ebbe luogo sotto il mare. Un’ istantanea del mondo primordiale. I ritrovamenti di fossili di un passato lontano tengono segreti e codici in cui, secondo il Di-partimento storico Geologia e Paleontologia dell'Università di Atene, i reperti ritrovati sono gli unici nella zona europea e di importanza scientifica inestimabile. La foresta fossile a Capo Malea è il risultato di un processo naturale piuttosto raro. Quella che qualche milione di anni fu un’intera foresta, probabilmente di palme.
Ci si arriva seguendo le indicazioni dal piccolo paese di Ag. Nikolaos ,“pietrifeld forest”. E' possibile visitarla a piedi o con il proprio mezzo, inoltrarsi su strade sterrate circondati da un paesaggio surreale, arrivare ad esplorare i sentieri che portano al mare e tuffarsi nelle acque cristalline che circondano il sito per osservare da vicino il geoparco, toccando con mano la meraviglia che vi circonda. Avrete l’occasione di osservare e scoprire resti di organismi animali o vegetali conservati in sedimenti che hanno subito numerosi processi di fossilizzazione.
Non crederete ai vostri occhi, sarà un viaggio nello spazio e nel tempo.
Il centro informazioni della Foresta Pietrificata sarà aperto al pubblico fino a fine agosto, tutti i giorni dalle Ore 10 - 7 pm. ENTRATA LIBERA tutto l’anno Distanze:
Neapoli 14,8 km Agios Nikolaos 7 km
CONSIGLI: nel periodo estivo evitate le ore più calde, portatevi sempre dell’acqua, diffi-cilmente troverete luoghi ombreggiati, le acque sono di un blu, cristallo e verde smeraldo, un tuffo per ammirare la foresta sottomarina facendo snorkeling e rinfrescandovi sarà l’apice del piacere. Vestitevi in maniera adeguata e scarpe comode.
IL PICCOLO MONTE ATHOS
Se siete come me amanti dell’escursionismo o trekking, assolutamente da non perdere è il cammino che vi porterà alla chiesa di Ag. Irini: “Dove Odisseo smarrì la via di casa. Angeli, naufragi e favolose tempeste a Capo Malea” Il capo Malea segna l’ingresso di Odisseo nel mondo della fiaba: d’un tratto, l’eroe perde la strada per Itaca, e il suo viaggio assume i contorni errabondi e fantastici di una peripe-zia fra maghe seduttrici, mostri sanguinari e luoghi incantati, fino al più straordinario degli approdi: il regno dei morti. il capo Malea si carica di forti suggestioni non solo letterarie, che vale la pena di ripercorrere.
Prima di tutto, però, è bene ricordare brevemente la posizione e le caratteristiche geografiche del Malea.
«Il Peloponneso assomiglia per la sua forma a una foglia di platano» e di questa foglia il capo è l’estrema punta sud-orientale. La costa sud-orientale del Peloponneso è rocciosa escoscesa, ancor oggi è un luogo sel-vaggio e straordinariamente suggestivo. In greco Ακρωτήριον Μαλέας Akrotirion Maleas, colloquialmente Καβομαλιάς Cavomalias, anticamente noto come il piccolo monte Athos, è la più orientale delle tre penisole della costa meridionale del Peloponneso, vicina all'isola di Citera.
Il promontorio dove si trova il capo è detto Piccolo Monte Athos a causa del difficile ac-cesso e per la presenza di due monasteri, il meraviglioso Agia Irini e Agios Giorgios o Aghios Georgios (ognuno lo scrive un pò come gli pare, anche Aghios Yorghos, insomma il nostro santo Giorgino), quest'ultimo contiene al suo interno affreschi bizantini vandaliz-zati dal passaggio dei pirati.
Entrambe regalano panorami incredibili per gli occhi, mentre il vento racconta la storia, Raggiungibili dopo Neapolis, verso Agios Nikolaos, per chi non avesse problemi a fare un po’ di sterrato con il proprio mezzo, si attraversa la meravigliosa foresta fossile per altri tre chilometri, una volta lasciato il vostro veicolo sotto il sito, vi attendono 2,5km di sentiero arido, di roccia sul mare ben segnalato, abbastanza impegnativo e per gli amanti del Trek-king, accompagnati dall'emozione del silenzio, luogo mistico e di forte impatto visivo. Tra i due monasteri un sentiero porta al piccolo molo dalle acque verde smeraldo, usato per raggiungerli via mare.
Raccontano che l’insenatura fosse usata dai pirati per nascondersi e che nelle sue grotte viva la foca monaca. Avrete anche la possibilità di sostare per la notte avendo la fortuna di toccar con mano come osservatorio naturale il cielo stellato o la luna che illumina il paesaggio, chiedendo preventivamente e con una piccola offerta, le chiavi delle modeste camere adiacenti al monastero, al parroco del paese di Agios Nikolaos.
Io ho provato questa esperienza e vi assicuro che vi farà pace con il mondo, un’espe-rienza mistica e introspettiva.
CURIOSITA’: un sentiero più arduo, sopra la chiesa di Agia Irini vi condurrà nella piccola grotta in cui un eremo decise di passar la sua vita pregando, ancora oggi le navi che pas-sano da Capo Malea suonano per lui in segno di rispetto.
CONSIGLI: Abbigliamento adeguato, scarpe da trekking, spirito di adattamento, acqua e pranzo al sacco.
Non siete amanti dello sport e dopo la visita del geoparco avete bisogno di una bella man-giata, una fresca birra un buon bicchier di vino?
DOVE MANGIARE Il mio più spassionato consiglio è la taverna NERAIDA (tradotto letteralmente significa fata) tornate nel piccolo e caratteristico paese di Agios Nikolaos, accanto all’unico vecchio frantoio in decadenza (aiutatevi nella ricerca con le più comuni mappe multimediali) lo tro-verete, lo riconoscerete subito, perché alzando lo sguardo vi accorgerete di edere, fiori e piante che dominano la facciata a vista, esattamente come succede ancora in molte fami-glie della zona, allo stesso modo nella loro taverna producono l'olio d'oliva e il vino, il pane fatto in casa, dolci, liquore il tutto in una scenografia tipicamente greca, tra gatti sornioni , fiori e ulivi. Il soffitto addobbato di zucche secche colorate, all’interno un jukebox che suona rebetiko, se siete fortunati nelle sere estive sarete accompagnati da musica dal vivo, mentre assag-gerete piatti meravigliosi di sapori forti che esploderanno nel palato, nuovi, austeri, audaci.
Sarete trasportati in un mondo autentico tipicamente greco, non turistico, casereccio, tra erbe aromatiche, peperoncino appeso, profumo di salvia e basilico.
Un paesaggio da non perdere, una giornata indimenticabile, una piccola parte delle bellezze del sud della Laconia, non distante dall’isola di Elafonissos.