Il 25 marzo è una data molto importante per i greci: in questo giorno, infatti, tutti gli anni si celebra la Festa dell'Indipendenza greca.
LE ORIGINI
Per andare alle origini della Festa Nazionale della Grecia è necessario tornare indietro nel tempo, in particolare al XIX secolo: nei primi decenni dell’Ottocento, infatti, il territorio greco era sotto il dominio ottomano. Questo grande impero controllava gran parte dell’Europa orientale, imponendo usi e costumi diversi dai popoli assoggettati.
Il processo che portò all’indipendenza della Grecia dagli Ottomani iniziò con la rivolta del 1821, che si protrasse fino alla completa liberazione. Ciò diede inizio alla cosiddetta guerra d’indipendenza greca, che si estese fino al 1832 e portò il Paese ellenico alla completa liberazione.
In realtà, il 25 marzo è importante in Grecia anche per motivi religiosi. Quando nel 1838 venne decisa questa data di fine marzo, si pensò di abbinare l’orgoglio nazionale a una celebrazione altrettanto importante per la chiesa greco ortodossa: l’annunciazione dell’arcangelo Gabriele alla Vergine Maria. È proprio questo connubio che giustifica i grandi festeggiamenti che avvengono in ogni angolo del Paese.
CERIMONIA E TRADIZIONI
Il 25 marzo, per prima cosa, è un appuntamento istituzionale che coinvolge le più alte cariche dello Stato greco. Nelle principali città greche, infatti, vengono deposte delle corone in onore dei militi ignoti, come segno di riconoscenza verso coloro che persero la vita nella lotta contro l’esercito ottomano. Immancabile, poi, è la parata militare dinanzi al premier, il presidente greco e tutti i rappresentanti delle istituzioni elleniche. La sfilata militare, in particolare, avviene davanti al Parlamento e altri luoghi simbolo di Atene.
I colori che padroneggiano nelle città greche sono il bianco e il blu: sono gli stessi che compongono la bandiera greca e, allo stesso tempo, richiamano il motto rivoluzionario infatti la bandiera greca si chiama “Galanolefki”che significa “bianco e blu”. Le nove strisce simboleggiano il motto greco di libertà: Έλευθερία ἢ Θάνατος, che si traduce Libertà o Morte.
I greci, si sa, hanno un modo di festeggiare tipicamente mediterraneo e per questo non si risparmiano: oltre a balli e canti, abbondano con la gastronomia e alcuni piatti tipici del Paese, come il baccalà. In particolare, questo pesce viene fritto e mangiato in compagnia di una gustosissima salsa all' aglio.
Curiosità
L'isola di Elafonissos non aveva nessun insediamento sotto il dominio turco, perché non era ancora abitata, se non da forestieri, pirati e pastori che pascolavano i loro greggi, leggende narrano di uomini con mandrie di cavalli da scambiare con le popolazioni vicine o addestrati per la guerra, che trovavano libertà nelle grandi spiagge. Fino al 1893, lo Stretto dell'isola, dove si trovano le famose spiagge gemelle di Simos e Sarakiniko, costituiva l' unica via marittima tra la Grecia orientale e quella occidentale. Tutti passavano in questo mare, ma Elafonissos rimase deserta e disabitata per circa mille anni...
L' Unione definita di Elafonissos con la Grecia è stata Il 1 ° marzo 1837, il governo emise un decreto che riguardava esclusivamente l'isola e determinava il suo insediamento. Come risultato di questo decreto ci fu il primo insediamento di Elafonissos nel XIX secolo. I primi coloni furono la famiglia di Theodorakis Grigorakis che proveniva da Mani.
A proposito di Mani la regione non è mai stata sotto occupazione ottomana perché, grazie alla sua difficile collocazione geografica e la durezza dei suoi abitanti, i turchi hanno sempre evitato di avvicinarsi alle loro terre. Questo è il glorioso motivo per cui il 17 marzo 1821 gli abitanti di Mani fecero partire la rivoluzione per la liberazione dello stato greco.